Mondo Meccatronico

Lettera Aperta agli Autoriparatori: Perché Essere un Ottimo Meccanico Non Basta Più

Lettera aperta agli autoriparatori

Caro Autoriparatore,

 

Sono stanco di vedere abili autoriparatori che trascorrono 12-14 ore al giorno in officina, senza più quella passione che li ha portati a scegliere questo mestiere. 

 

Spesso, questi professionisti non riescono a trasformare la propria attività in un’azienda organizzata, con metodi e procedure ben definite.

 

È frustrante sentire autoriparatori che non riescono a costruire un team coeso e armonioso, o che lamentano la difficoltà nel trovare manodopera qualificata, in un’epoca in cui sembra che nessuno voglia più fare il meccanico.

 

Ancora più preoccupante è il fatto che molti di loro non riescono a dedicare tempo alla strategia aziendale, al proprio benessere o alla propria famiglia.

 

Quando mi reco in officina, anche dopo aver fissato un appuntamento, il tempo sembra scarseggiare. Gli imprevisti sono all’ordine del giorno, e il titolare è costantemente in fuga, rincorrendo le emergenze.

 

In un mercato dell’autoriparazione sempre più volatile, incerto, complesso e ambiguo, gli autoriparatori devono sviluppare competenze manageriali e di leadership. Avere un’azienda di autoriparazione oggi richiede abilità che fino a dieci anni fa non erano così indispensabili.

 

Negli ultimi anni, abbiamo assistito a un aumento del lavoro nelle officine, grazie a un parco auto circolante con oltre 12 anni di età. 

 

Tuttavia, la complessità delle riparazioni è cresciuta, con veicoli sempre più elettrificati e tecnologie avanzate. I clienti, dal canto loro, sono diventati più esigenti, e la gestione dei collaboratori più stressante. Inoltre, la gestione dei ricambi e la situazione economico-finanziaria dell’officina sono diventate sfide quotidiane.

 

In questo contesto, molti autoriparatori sembrano impotenti di fronte a un mondo che cambia rapidamente. Alcuni desiderano ottenere risultati migliori, ma non sono disposti a uscire dalla loro zona di comfort. 

 

Sai perché?

 

Continuano a fare le stesse cose, ottenendo gli stessi risultati.

 

Ci sono anche autoriparatori consapevoli che un cambiamento è necessario, ma non sanno da dove iniziare. Altri ancora sanno esattamente dove intervenire, ma non riescono a trovare la soluzione adatta per ottenere un cambiamento duraturo e di successo.

 

Un altro problema che affligge il settore è l’abbassamento della qualità delle riparazioni. 

 

Le diagnosi meccaniche ed elettroniche sono diventate sempre più complesse, portando i tecnici a operare per tentativi. Questa fretta, dettata dalla necessità di soddisfare clienti impazienti, spesso compromette la qualità del lavoro, causando ritardi, costi aggiuntivi e danni all’immagine dell’officina.

 

Gli autoriparatori si trovano intrappolati in una routine che non permette loro di uscire dall’operatività quotidiana per dedicarsi allo sviluppo della propria azienda, sia in termini di risorse umane che di nuovi business e miglioramento del servizio.

 

Molti possiedono le abilità tecniche necessarie per eccellere, ma spesso mancano delle competenze imprenditoriali per trasformare la loro passione in una professione redditizia.

 

Negli ultimi anni, la marginalità si è ridotta drasticamente, rendendo ancora più difficile mantenere l’equilibrio economico.

 

La vera sfida per un autoriparatore oggi è passare da un’attività condotta con la testa sotto al cofano a una gestione imprenditoriale. Questo richiede un cambiamento di mentalità e l’acquisizione di competenze che vanno oltre la tecnica pura: è fondamentale saper gestire l’officina, creare un team coeso, attrarre e mantenere clienti, promuovere i servizi e gestire le finanze in modo efficiente.

 

Gli autoriparatori vogliono fare di più e meglio, ma spesso non sanno come fare il primo passo. È cruciale, quindi, creare consapevolezza sull’importanza della formazione continua e del supporto consulenziale su misura. 

 

Solo così si potranno trasformare le capacità tecniche in un’attività imprenditoriale di successo, lavorando con passione e soddisfazione.

 

Cordiali saluti,
Vittorio Bacchetti

 

 

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